2021_6_Rivista OPAM_Ottobre 2021

Page 1

Poste italiane S.p.a. – Sped. In bb. Post. – d.l. 353/2003 (conv. In K.27/02/204 n. 46) art. 1, comma 2, DCB Roma – filiale di Roma O.P.A.M. -via Pietro Cossa, 41 – 00193 Roma – e 1,30 – Taxe percue – Tassa pagata – Rome Italu – Roma

Opera di Promozione dell’Alfabetizzazione nel Mondo Ottobre 2021 N° 6 Anno XXXXIX

foto Mario Micklisch

INSEGNANTI AL CENTRO DELLA SFIDA EDUCATIVA


Editoriale

DAL NORD AL SUD DEL MONDO, PROTAGONISTI DELLA RIPARTENZA di Don Robert KASEREKA NGONGI

opam ottobre 2021

È

2

il 5 ottobre del 1966 quando, durante una speciale Conferenza intergovernativa convocata a Parigi dall’UNESCO, viene firmata la Raccomandazione sullo Status degli Insegnanti. Un documento che per la prima volta si concentra sui diritti e sulle responsabilità degli insegnanti stabilendone normative per il reclutamento, politiche educative, condizioni di insegnamento e lavoro e regolamenti per la loro formazione iniziale. Una pietra miliare per la vita e le condizioni di lavoro degli insegnanti di tutto il mondo. Proprio per mantenere alta l’attenzione sulla questione, dal 1994 il 5 ottobre di ogni anno l’Unesco celebra la Giornata Mondiale degli Insegnanti. Nonostante siano trascorsi 55 anni dalla storica Conferenza, infatti, quella Raccomandazione ancora non trova piena applicazione, soprattutto nei paesi del Sud del Mondo. Come OPAM da 50 anni investiamo nella formazione dei formatori e sosteniamo tanti insegnanti - dall’Africa all’Asia, all’America Latina - affinché possano essere lievito e sale del diritto all’istruzione di intere comunità isolate e abbandonate. Risvegliare l’attenzione delle Nazioni sulla centralità del ruolo del docente nella società, e dunque sulla necessità di migliorare l’insegnamento e le condizioni degli insegnanti in tutto il mondo è, infatti, la via maestra per estendere concretamente il più possibile il diritto all’istruzione. Quando parliamo dell’insegnamento abbiamo a che fare con tre elementi principali: l’insegnamento, l’insegnante e l’insegnato. Il verbo latino “insignire” - che dà origine al termine “insegnare” - deriva da “in + signum” ovvero “dentro il segno”. Ad indicare l’atto del decodificare i segni, cioè la capacità di

interpretarli. L’insegnante, dunque, è colui che aiuta a trovare soluzioni ai problemi della società, che possiede la chiave per aprire gli enigmi del futuro alle generazioni che verranno. Egli è quindi il portatore della chiave del futuro. È dunque una professione sacra di cui la società non può fare a meno. Se i politici governano il presente, gli insegnanti governano il futuro attraverso gli alunni che formano oggi. Con la pandemia di Covid-19 la società è stata paralizzata. Così, un anno e mezzo dopo la crisi, la Giornata Mondiale degli Insegnanti 2021 - dal titolo Gli insegnanti nel cuore del rilancio educativo - si concentra proprio sull’urgenza di sostenere gli insegnanti affinché possano partecipare pienamente al processo di rilancio, sottolineando come di fatto sia nelle loro mani buona parte della responsabilità per rimettere in moto la società. L’insegnante non finirà mai di imparare per primo. Oltre la vocazione e la formazione di base, è indispensabile una formazione continua sui problemi della società per dotare di strumenti sempre più adeguati la sua cassetta degli attrezzi. Se da una parte la formazione continua è responsabilità personale del docente, tuttavia dall’altra non si può dimenticare la responsabilità delle istituzioni. Per questo motivo ancora oggi questa giornata rappresenta un’opportunità per i governi affinché definiscano ulteriori e nuove misure per garantire agli insegnanti un contesto favorevole per poter sviluppare tutto il loro potenziale per il bene della “casa comune”. Riguardo all’efficacia dell’insegnamento è stato dimostrato che più alta è la proporzione tra alunni per insegnante qualificato, minore è il tempo di insegnamento personalizzato e più bassa è la qualità dell’offerta educativa. Ebbene, nell’Africa subsahariana il rapporto alunni per


Editoriale non salariali, appunto la formazione di base e quella continua degli insegnanti, l’accesso alle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ITC) e il miglioramento delle condizioni di lavoro. Ad esempio, il Burkina Faso ha bisogno di 82,5 milioni di euro per garantire la formazione degli insegnanti e attuare una serie di interventi ritenuti fondamentali per il periodo 2021-2025. In questa situazione di precarietà l’OPAM da 50 anni - continua ad invitare i suoi amici a sostenere la formazione degli insegnanti e a rafforzarla, anche aumentando i loro modesti stipendi qua e là nel mondo. La figura dell’insegnante è il motore dell’educazione e quindi del cambiamento positivo di una società. Se vogliamo rimuovere le radici del male che sta ritardando lo sviluppo dei popoli, è imperativo formare buoni insegnanti capaci di dare un’educazione di qualità agli studenti di oggi affinché possano diventare cittadini attivi di domani.

opam ottobre 2021

insegnanti qualificati è stato per decenni tra i più elevati rispetto alle altre parti del mondo. Sebbene di recente sia un po’ migliorato, nella scuola primaria il rapporto rimane in media di un insegnante qualificato ogni 58 alunni e ogni 43 alla secondaria. Se poi si considera la questione di genere, l’Africa sub-sahariana continua a essere la regione con la più bassa percentuale di insegnanti donne nelle scuole primarie - solo il 50% - che scende al 30% nelle secondarie, secondo alcuni dati del 2018. Una presenza che diminuisce ulteriormente nelle zone rurali, con un impatto negativo sulla percentuale di iscrizioni delle ragazze, scoraggiate a frequentare la scuola dalla mancanza di insegnanti donne. Una problematica legata sicuramente alla carenza di risorse, insufficienti sia a pagare nuovi docenti sia a mantenere quelli già in servizio. A maggior ragione nei Paesi a basso reddito che hanno ancora bisogno di un sostegno finanziario esterno anche per coprire i costi essenziali

3


Approfondimento

TUTTO IL MONDO È PAESE Insieme contro la povertà educativa

di Laura Malandrino

“I

opam ottobre 2021

l futuro di ogni Paese passa dalla scuola. E la pandemia, avendo fatto emergere i limiti del sistema scolastico, da un canto ha accelerato alcuni processi già in atto da tempo, dall’altro ha maturato in ciascuno di noi la consapevolezza che il futuro dipende proprio dalla ripartenza della scuola. Una scuola che non ha chiuso solo a causa del Covid, e che evidentemente riparte per tutti se, e solo se, riusciremo a compiere la necessaria riforma epocale: porre la scuola al centro per dare un futuro ai giovani. Nel nostro Paese la scuola deve tornare ad essere un ascensore sociale, mentre nei Paesi del Sud del Mondo deve iniziare ad esserlo». Ne è certa suor Anna Monia Alfieri - giurista, economista, esperta di politiche scolastiche, delegata USMI alla Consulta pastorale e al Consiglio nazionale scuola della CEI - che intervistata dall’OPAM in occasione della Giornata Mondiale degli Insegnanti 2021, spiega come la scuola potrebbe assumere anche una funzione importante di mediatore per facilitare e favorire il dialogo tra Nord e Sud del Mondo.

4

«L’Italia è paradigmatica, per certi aspetti, rispetto alla situazione mondiale. Il nostro sistema scolastico nasconde ancora molte sacche di esclusione, oltre che di vera e propria resistenza delle scuole “di frontiera”. Lo ha ricordato il Presidente Mattarella il 20 settembre in occasione dell’inaugurazione dell’a.s. 2021/2022. Difatti l’emergenza sanitaria e la prolungata chiusura delle scuole hanno fatto sparire dal radar molti studenti a rischio, nonostante l’impegno di insegnanti e dirigenti per contattarli, uno ad uno, e l’intervento di molte associazioni che affiancano le scuole e i loro alunni garantendo il sostegno della comunità educante. Già prima dell’emergenza Covid, l’ascensore sociale del Paese era fermo: in Italia si è rotto il meccanismo che permetteva di

migliorare la propria condizione, di costruirsi un futuro migliore. Secondo un’indagine condotta da Ipsos tra gli studenti della secondaria di secondo grado, nel 28% delle classi si sarebbe verificato almeno un abbandono di un loro compagno da quando la pandemia ha compromesso le attività didattiche in presenza. Poiché nel 2019-20 le classi funzionanti erano 121,5mila, si può ritenere che - se è fondata la stima del 28% - non meno di 34mila ragazzi abbiano abbandonato o siano propensi a non ritornare a scuola. La povertà improvvisa, la paura per il futuro, la demotivazione: una miscela di fattori che rischia di gravare come una pesante eredità sulle spalle degli studenti, aumentando i già importanti divari di apprendimento che caratterizzano il nostro Paese. A ciò si aggiunge la crisi della famiglia che, sempre più spesso spaccata e assente, non supporta i figli in un percorso culturale e formativo. In misura molto più drammatica ciò è accaduto nel Sud del Mondo», sottolinea suor Alfieri, «dove indipendentemente dalla pandemia la povertà cronica già teneva in ginocchio la


scuola, la famiglia e la comunità tutta». Da qui l’urgenza di azioni a sostegno del sistema scolastico, “un patto educativo globale” come chiede Papa Francesco, capace di “scongiurare la catastrofe educativa”. «Guardiamo anche su questo fronte al caso italiano», suggerisce suor Anna Monia. «Sono pienamente d’accordo con il Santo Padre. Serve l’aiuto di tutti. In Italia abbiamo sperimentato i patti di comunità, il piano estate 2021 e le novità introdotte dalla legge di Bilancio in seno ad un governo di unità nazionale. In particolare i patti di comunità proposti dal Ministro Bianchi, dando applicazione ai principi costituzionali di solidarietà (articolo 2), comunanza di interessi (articolo 43) e sussidiarietà orizzontale (articolo 118, comma 4) per irrobustire alleanze educative, civili e sociali di cui la scuola è il perno ma non l’unico attore, sembrano rispondere concretamente all’appello del Papa. Un modello che può essere esteso anche alle altre realtà in cui l’istruzione è messa in crisi. In altri termini, essi favoriscono l’esercizio del principio di sussidiarietà e costituiscono occasioni di costruzione di comunità fra i cittadini, andando a ricostruire la socialità negata e interrotta dal Covid. Tutti sono scesi in campo: Regioni, Province, Comuni, Enti pubblici e privati, scuole statali e paritarie, sindacati, associazioni per far ripartire la scuola, e sembra che quel modello abbia funzionato, almeno nella maggior parte delle Regioni. Questo diventa il metodo di approccio della scuola, dal post Covid in avanti. La scuola chiede l’impegno della Repubblica, cioè di tutti, perché i giovani sono un bene pubblico ai quali dobbiamo dare di più. Purtroppo, non sempre negli Stati del Sud del Mondo c’è questa basilare consapevolezza», conclude l’esperta. Ecco perché il dialogo tra Sud e Nord del Mondo e lo scambio di esperienze può assumere una funzione importante di arricchimento reciproco. Sappiamo attraverso i dati, e per conoscenza diretta, che in particolare nei Paesi del Sud del Mondo a farsi carico della responsabilità educativa sono quasi esclusivamente le scuole Foto Paulo Philippidis

cattoliche. Una sfida per questi istituti e per i loro insegnanti, per altro costretti in contesti particolarmente complessi e disagiati. Come ricorda suor Alfieri, «anche in Italia le scuole paritarie sono nate come scuole dei poveri, per strappare i ragazzi ai pericoli della strada». Tuttavia «l’aver lungamente impedito in Italia la libertà di scelta educativa dei genitori ha portato le scuole paritarie dei poveri ad indebitarsi, prima, per rendersi accessibili e a chiudere, poi». Per renderci conto delle proporzioni, ricordiamo che, come «è stato ampiamente dimostrato attraverso l’individuazione del costo standard di sostenibilità, un allievo costa ogni anno 5.500 euro (n.r: A.M. Alfieri - M. Grumo-M.C. Parola, Il diritto di apprendere, Giappichelli, Torino, 2015). Ma quale famiglia potrebbe permettersi una retta di tale ammontare?». Ecco perché «il Covid ha accelerato il processo di chiusura proprio delle scuole paritarie di frontiera, quei presidi di cultura e di libertà che, con rette modeste, hanno cercato di non escludere proprio i più poveri. Fedeli alle ragioni di fondazione, gli Istituti Religiosi si sono fatti carico di tutto, pur di non compromettere lo spessore educativo, la continuità scolastica e l’aiuto ai soggetti più fragili ed emarginati». Tuttavia «la reale impossibilità delle famiglie ad accedere a scuole con rette superiori a 3mila euro ha causato la chiusura proprio delle scuole di frontiera, quelle nate per i poveri, aperte a tutti, alle fasce più fragili, ai disabili e agli immigrati, che prima hanno dovuto accettare di non poter accogliere tutti e poi di dover chiudere». Eppure «anche la scuola statale non è gratuita: è pagata dalle tasse dei contribuenti che, se scelgono la scuola paritaria che pure è pubblica per legge, pagano due volte». E tutto questo anche «a scapito del pluralismo educativo che invece potrebbe consentire una sana competizione fra le scuole, elemento che innalza il livello di qualità, fa risparmiare tanti danari da investire nella tecnologia, nei docenti, nella formazione degli stessi. Eppure la riforma tanto attesa, quella verso “autonomia, parità e libertà di scelta educativa” così semplice, immediata, in Italia è ferma da 20 anni, perché emancipare il povero fa paura, lo rende libero, ne fa un cittadino. E questo in tutto il mondo».

opam ottobre 2021

Approfondimento

5


Progetto 2248

Zambia

Alfabetizzazione delle donne dello Zambesi Luogo: Kabwe Scuola: alfabetizzazione Tipologia: arredi, libri, materiale scolastico Beneficiari diretti: 100 donne Partner locale: Diocesi di Kabwe

Contributo OPAM: € 6.637

Dona adesso... ...con un click

Oppure utilizza il QR code per sostenere questo progetto

opam ottobre 2021

CONTESTO. Lo Zambia è uno stato dell’Africa meridionale ricco di risorse naturali. Molti stati esteri stanno investendo qui nei settori minerario, agricolo e manifatturiero. Per le grandi disparità nella distribuzione della ricchezza e il rapido aumento demografico, però, la maggioranza della popolazione continua a vivere in grande povertà afflitta da gravi problemi soprattutto in campo sanitario ed educativo. Nelle scuole sovraffollate la qualità dell’insegnamento è inadeguata, con elevato turnover del personale e disparità tra aree urbane e rurali. Il tasso di alfabetizzazione è al 55,3% e l’analfabetismo femminile resta molto elevato.

6

dell’HIV/AIDS che ha generato tanti orfani, vedove e ragazze madri di piccoli destinati, come loro, a vivere di espedienti e privati del diritto all’infanzia. La nostra comunità è impegnata per restituire dignità a questa gente attraverso l’educazione umana integrale, E ha deciso di partire proprio dalle donne che maggiormente sentono il peso della loro ignoranza. Abbiamo selezionato per ora 100 ragazze alle quali offriremo, a seconda del livello di partenza, corsi di alfabetizzazione di base e corsi specifici (inglese, aritmetica, educazione sanitaria e domestica). Il progetto, della durata di 2 anni, ha un costo di € 6.637 per l’acquisto di 100 sedie, 50 tavoli, 10 lavagne, libri delle varie materie, materiale scolastico, 2 computer. La nostra comunità, però, non è in grado di PROGETTO. Kabwe, è il capoluogo della contribuire neanche in minima parte e chiediamo Provincia Centrale dello Zambia. Nel suo alla generosità dei benefattori dell’OPAM, che sobborgo di Kamushanga agli inizi degli anni ringraziamo in anticipo, di finanziare il nostro ’80 l’apertura di uno stabilimento tessile di programma educativo permettendo così a queste una società sino-zambiana aveva richiamato donne di riacquistare la loro dignità per sentirsi molte persone da tutto il Paese attratte dalla parte attiva della comunità.” possibilità di un lavoro stabile. Si era sviluppato quindi rapidamente e in modo disordinato una baraccopoli priva di servizi. Nel 2007 la fabbrica è stata chiusa e Kamushanga si è trasformata in un inferno. Ci scrive il parroco, Padre Francois Xavier N’Sapo Kande: “La chiusura della fabbrica ha gettato nella miseria così tanta gente che è diventato difficile affrontare la situazione. Le strade si sono riempiete di persone che cercano di sopravvivere come possono: commercio ambulante, prostituzione, recupero rifiuti… Ad aggravare la situazione la diffusione Per sostenere questo progetto seguite le indicazioni nella retro copertina su come fare una donazione. Se il progetto scelto è già stato finanziato la vostra offerta sarà attribuita ad un altro non ancora coperto.


Progetto 2249

Rep. Dem. del Congo

Arrediamo la scuola ecologica “Don Aldo” Luogo: Kimpoki-N’Sele Scuola: materna e primaria Tipologia: arredi scolastici Beneficiari diretti: 120 bambini Partner locale: CDS-ASBL/NGO

Contributo OPAM: € 12.000

“Charité dans le development et le social” che è già intervenuta con progetti di sviluppo a nord di Kinshasa, a Mont Ngafula, Maluku, N’Sele. A Kimpoki, un piccolo centro privo di scuole del comune di N’Sele, è iniziata la costruzione del “Complesso scolastico Don Aldo”. Sua Eminenza il Cardinale Ambongo, Arcivescovo di Kinshasa, ha proposto che la scuola fosse dedicata a Don Aldo Martini, presidente emerito dell’OPAM, come segno di amicizia e riconoscenza per il suo impegno a servizio dell’educazione delle persone più povere e fragili attraverso l’OPAM. Sono appena state costruite le prime 6 aule. La scuola crescerà con i bambini assicurando un’istruzione di qualità, dalla materna alla 10a classe del ciclo primario, a coloro che oggi per mancanza di strutture e mezzi ne sono esclusi. Nella scuola “Don Aldo”, inoltre, verrà avviato per la prima volta in Congo l’inserimento dell’ecologia come materia scolastica per formare le nuove generazioni alla salvaguardia dell’ambiente e all’uso responsabile delle risorse naturali.Ci scrive Padre Tharcisse Ngose, cappuccino, responsabile del progetto: “Le famiglie di Kimpoki, felici di avere finalmente una scuola, hanno prestato la propria opera per terminare la costruzione in tempo per il nuovo anno scolastico. Ora dobbiamo arredarla ma non abbiamo fondi. E così ci rivolgiamo a voi per PROGETTO. Per migliorare le condizioni di vita acquistare 120 banchi, 6 lavagne, 12 scrivanie nei comuni della periferia rurale-urbana di e tavoli, 6 armadi e 2 scaffali per un importo di Kinshasa e favorire l’accesso all’educazione dei € 12.000. Contiamo sul vostro sostegno perché bambini più poveri, nel 2019, per iniziativa di un finalmente si aprano le porte di una scuola per i gruppo di religiosi e laici, è nata l’organizzazione bambini di Kimpoki-N’sele.” CONTESTO. Kinshasa, dopo Lagos e il Cairo, è la terza città per estensione e numero di abitanti del continente africano. Il rapido incremento della popolazione fino agli attuali 17 milioni di abitanti ha dato vita ad una vasta periferia urbano-rurale in cui la situazione socio-economica e le condizioni di vita sono generalmente deplorevoli. La maggior parte delle famiglie vive in condizioni di miseria indescrivibile, in abitazioni fatiscenti prive di acqua potabile, elettricità e servizi igienici e senza infrastrutture sanitarie e scolastiche. La gente vive alla giornata praticando attività di microeconomia informale: orticoltura, piccolo commercio, manovalanza… Nella popolazione proliferano situazioni di disagio sociale: violenza, corruzione, abusi sessuali, prostituzione, banditismo, evasione scolastica, lavoro minorile… Bambini e adolescenti vivono in strada spesso riuniti in bande chiamate “Kuluna” che compiono atti vandalici e di microcriminalità seminando terrore nella città. Il tasso di scolarizzazione medio, che nella Repubblica Democratica del Congo è del 70%, scende drammaticamente al di sotto del 40% nelle estese periferie urbane e nelle zone rurali, penalizzando in modo particolare le bambine.

Per sostenere questo progetto seguite le indicazioni nella retro copertina su come fare una donazione. Se il progetto scelto è già stato finanziato la vostra offerta sarà attribuita ad un altro non ancora coperto.

opam ottobre 2021

Dona adesso... ...con un click

Oppure utilizza il QR code per sostenere questo progetto

7


Progetto 2250

Rep. Dem. del Congo

Più aule più bambini Luogo: Kagheri Scuola: primaria Tipologia: edilizia e arredi scolastici Beneficiari diretti: 440 bambini Partner locale: Diocesi di Butembo-Beni

Contributo OPAM: € 12.000

Dona adesso... ...con un click

opam ottobre 2021

CONTESTO. Kagheri è una località del comune di Lubero del Nord Kivu nell’est della Repubblica Democratica del Congo. Qui le condizioni di vita sono drammatiche. A causa della ricchezza di risorse naturali, soprattutto di coltan, materiale ricercatissimo perché utilizzato per fabbricare cellulari e computer, la popolazione è sottoposta a continui attacchi da parte di diversi gruppi armati che cercano di appropriarsi dei territori in cui vi sono miniere. La violenza sulle donne è sistematicamente utilizzata come arma da guerra. Milioni sono le vittime e tantissimi i profughi costretti ad abbandonare i villaggi e le città a causa della crescente insicurezza.

8

Oppure utilizza il QR code per sostenere questo progetto

PROGETTO. Per favorire l’accesso a scuola a quanti più bambini possibile la Diocesi di Butembo-Beni ha chiesto un aiuto all’OPAM per ampliare le scuole di 4 villaggi nel territorio della parrocchia di Kagheri. Ci scrive Padre Dieudonné Kahindo Tsongo, parroco di Kagheri e responsabile del progetto: “Grazie all’aiuto dell’OPAM e la collaborazione della popolazione locale, siamo riusciti a realizzare 11 nuove aule: 5 in muratura di cui 3 nell’EP Tukengeya, e 2 nell’EP Vumbongo, e 6 in legno equamente distribuite nelle scuole primarie di Kinyamahiri, Kyavitondo e Luhunga.

Questo ci permette di accettare nuove iscrizioni già a partire da questo anno scolastico. Ma le nuove classi hanno il pavimento in terra battuta e non sono arredate. Le scuole inizieranno il prossimo 4 ottobre. I bambini si arrangeranno stando seduti a terra i primi tempi e gli insegnanti stando in piedi per tutta la lezione, ma comprendete bene In Congo l’analfabetismo è ancora molto che è necessario provvedere al più presto alla elevato e la frequenza scolastica estremamente pavimentazione e all’arredo. Contiamo sul vostro bassa, specialmente nelle zone rurali sia per la aiuto per dotare di porte e finestre le 5 aule in mancanza di scuole sia per la difficoltà delle muratura (851 €), acquistare 220 banchi (5.620 famiglie a sostenerne i costi. Ma nel 2019 €), le cattedre con sedie (797 €) e 11 armadi (470 il governo ha annunciato la gratuità per la €) e per acquistare il cemento necessario per la scuola primaria e questo ha favorito l’iscrizione loro pavimentazione (4.262 €), per un importo scolastica di tanti bambini che prima non totale del progetto di € 12.000. potevano permetterselo. Tale incremento però si è scontrato con una pesante carenza Certi del vostro aiuto vi ringraziamo strutturale continuando così ad escludere dal anticipatamente e vi assicuriamo la nostra diritto all’educazione tanti piccoli. preghiera.” Ma lì dove è possibile la vita deve continuare. E l’istruzione rappresenta per il Paese l’unica speranza di un futuro e un deterrente per ridurre il numero di minori che spontaneamente si arruolano nelle bande armate per sopravvivere alla fame.

Per sostenere questo progetto seguite le indicazioni nella retro copertina su come fare una donazione. Se il progetto scelto è già stato finanziato la vostra offerta sarà attribuita ad un altro non ancora coperto.


Progetto 2251

Kenya

Una biblioteca per i bambini di Katuit Luogo: Katuit Scuola: primaria Tipologia: edilizia scolastica Beneficiari diretti: 500 bambini Partner locale: Congregazione dello Spirito Santo

Contributo OPAM: € 10.000

Dona adesso... ...con un click

La popolazione è costituita per il 90% da appartenenti all’etnia Pokot, un popolo che vive di pastorizia allevando capre e cammelli. Il terreno roccioso di origine vulcanica rende poco produttiva l’agricoltura. I cambiamenti climatici hanno aggravato le condizioni di povertà e di sottosviluppo. Malnutrizione, elevata mortalità, specialmente infantile, e analfabetismo (il 90% degli uomini e il 96% delle donne sono analfabeti) sono i problemi principali che il popolo Pokot si trova ad affrontare. La difficoltà di raggiungere le scuole favorisce la dispersione e l’abbandono scolastico. Molti bambini vengono utilizzati come pastori o impiegati nel furto del bestiame, le bambine finiscono col contrarre matrimoni forzati in giovane età, o col diventare madri molto presto. Frequentano la scuola secondaria circa il 7% dei ragazzi e appena il 2% delle ragazze. Difficile inoltre è il reclutamento di insegnanti preparati che non accettano di lavorare in questa zona. Anche nell’anno scolastico in corso 147 maestri hanno lasciato l’incarico, preferendo contesti più sicuri.

a scuola la congregazione dello Spirito Santo ha aperto nel villaggio, sulle rive del lago Baringo la Katuit Primary School, frequentata attualmente da 500 alunni. Ci scrive Padre Atuguba Maxwell, responsabile del progetto: “Molti dei nostri piccoli alunni non hanno la possibilità di tenere i propri libri in casa, visto che vivono in capanne fatte di canne, paglia e fango dove nemmeno i libri resistono, mangiati dalle termiti o rovinati dalla pioggia che devasta continuamente queste povere abitazioni. Inoltre, alcuni alunni possono raggiungere la scuola solo attraversando con una zattera di canne una palude: conservare i libri asciutti è più difficile che evitare di incontrare coccodrilli e ippopotami, altra insidia temibile di questa zona. Per l’impossibilità di esercitarsi nella lettura i bambini terminano la primaria con grossi deficit nella comprensione dei testi. Per risolvere questo problema vorremmo costruire una piccola biblioteca adiacente alla scuola, che rappresenti uno spazio sicuro e accogliente per migliorare la qualità e le occasioni di lettura e di studio dei nostri alunni e dei ragazzi di altre scuole dei villaggi vicini, fruibile anche negli orari di chiusura della scuola e durante le vacanze. L’importo richiesto all’OPAM per realizzare una biblioteca da 60 posti è di € 10.000. La comunità locale contribuirà in parte con il reperimento e il trasporto di acqua e sabbia per la costruzione.

Confidiamo in voi per realizzare questo progetto PROGETTO. Per permettere ai bambini di che servirà a migliorare la qualità dell’educazione diversi villaggi del territorio di Katuit di andare e le condizioni di vita dei nostri giovani.” Per sostenere questo progetto seguite le indicazioni nella retro copertina su come fare una donazione. Se il progetto scelto è già stato finanziato la vostra offerta sarà attribuita ad un altro non ancora coperto.

opam ottobre 2021

CONTESTO. Katuit è un villaggio della Baringo County nell’East Pokot, una zona del Kenya poverissima, priva di infrastrutture, disseminata di villaggi isolati fra loro e difficili da raggiungere.

Oppure utilizza il QR code per sostenere questo progetto

9


Filo diretto Testimonianze di gratitudine che ci giungono dai responsabili dei progetti realizzati e che ci aiutano a capire che insieme si può contribuire realmente a rendere migliore il nostro mondo e a far rifiorire la speranza.

Tchébébé, Togo

Prog. 2220/2020

Mensa scolastica contro la fame al tempo del Covid

opam ottobre 2021

C

10

arissimi amici e benefattori dell’OPAM, eccoci alla fine dell’anno scolastico, un po’ sconvolte per la situazione creata dalla pandemia di coronavirus ma anche rincuorate per i risultati ottenuti, che sono stati tutto sommato buoni. Vogliamo ringraziare sinceramente l’associazione OPAM e tutti voi, cari benefattori, che con la vostra generosità avete assicurato la refezione scolastica a 130 alunni poveri per i quali questo è l’unico pasto completo della giornata. La pandemia di coronavirus ha avuto forti ripercussioni in tutti i settori della vita di Tchébébé aggravando le condizioni di miseria. Gran parte delle famiglie che vivono vendendo i prodotti dei loro piccoli orti sono letteralmente ridotte alla fame, sia per il prolungato lockdown sia per l’aumento dei prezzi. Tanti bambini arrivavano a scuola a pancia vuota e spesso dopo aver percorso lunghe distanze. E così la vostra offerta è arrivata al momento giusto consentendoci di assicurare il pasto ai nostri alunni per tutto l’anno scolastico da novembre alla fine di luglio. La nostra richiesta era stata presentata per 100 bambini, ma vedendo la situazione abbiamo deciso di aggiungere un nostro contributo e incrementare il numero di coloro che hanno potuto beneficiare della mensa gratuita. I piccoli sono stati scelti fra i più bisognosi delle scuole primarie della zona: 65 delle due prime classi della scuola primaria parrocchiale e 65 degli ultimi due anni della scuola “Piero Micossi” da noi gestita. Abbiamo acquistato il cibo al mercato settimanale del villaggio per aiutare i contadini e i piccoli allevatori della zona in questo tempo di crisi, e le mamme a turno si sono offerte di cucinarlo. Cari amici dell’OPAM, a nome dei bambini, delle loro famiglie e di noi Suore Marianiste dico un grande grazie, e chiedo a Dio di benedirvi e a voi di non dimenticarci e, se avete la possibilità, di continuare ad aiutarci, la povertà qui è grande. Suor Julienne Bassoliwena (Direttrice della Scuola)


Prog. 2157/2018

Aggiornamento dalla scuola dei piccoli Maltos

C

arissimi amici dell’OPAM, saluti da parte di tutto lo staff e degli studenti della “Jeevan Jyoti Middle School”! Vogliamo esprimere la nostra profonda gratitudine perché la vostra generosità ci ha permesso di assicurare uno stipendio dignitoso ai nostri insegnanti che hanno potuto svolgere con maggior serenità ed entusiasmo il loro lavoro. La nostra scuola-ostello è frequentata dai bambini Paharia (nome con cui vengono chiamati i tribali) di etnia Maltos, una popolazione particolarmente vulnerabile. Vivono in villaggi sparsi sulle colline del Rajmahal. La gente deve scendere da una collina e scalarne un’altra per raggiungere il villaggio successivo e di conseguenza ogni villaggio è un microcosmo isolato in cui la gente vive dei frutti, delle radici, delle foglie che si trovano sulle colline e di caccia. Lo sviluppo di queste popolazioni ci sta a cuore ed è per questo che siamo impegnati a loro fianco per aiutarli ad avere gli strumenti necessari per prendere in carico il proprio destino e favore dell’autosviluppo. Per questo è nato il Centro Sociale “Paharia Seva Samiti”, a Satia. Satia è un luogo strategico - ai piedi delle colline dove sorgono i villaggi dei Paharia. Da questo Centro raggiungiamo quasi 150 villaggi in un raggio di 30 km che coprono i distretti di Sahibganj, Pakur, Godda e Dumka. Abbiamo avviato una scuola residenziale motivando i Maltos a mandare i loro figli a scuola. Dopo un grande lavoro di sensibilizzazione per far comprende l’importanza dell’istruzione ad

Le scuole non sono ancora aperte ufficialmente, tuttavia l’amministrazione locale ci ha permesso di tenere i bambini con noi perché sanno che nel nostro ostello possono ricevere cure e protezione. Dal 1° luglio 2021 sono rientrati gli studenti dalla IV alla VII classe, 160 in tutto e dal 1° settembre anche i più piccoli. Visto che le altre scuole sono ancora chiuse, molti bambini hanno chiesto di essere accolti nel nostro ostello e frequentare la scuola. Attualmente abbiamo 608 studenti seguiti da 14 insegnanti. Ci vorrà del tempo per tornare alla vita normale e perché famiglie povere come le nostre riescano ad uscire dalla situazione di miseria in cui la pandemia le ha costrette. Anche se c’è la paura di una possibile terza ondata, noi continuiamo la nostra opera cercando di infondere speranza e sostenere i più bisognosi. Ancora una volta grazie! Vi auguriamo ogni bene e vi assicuriamo la nostra preghiera. Padre Thomas Kavalakatt (Direttore del Centro)

opam ottobre 2021

Satia, India

una popolazione analfabeta, oggi abbiamo quasi 300 studenti iscritti di cui il 40% sono ragazze. È un grande risultato per la comunità Paharia il fatto che i loro bambini ricevano una buona educazione. Frequentando la scuola avranno la possibilità di valorizzare la propria cultura, sviluppare i propri talenti e dare una speranza ai loro sogni. Il Covid-19 è stata un’esperienza molto scioccante anche per noi, sentivamo parlare di coronavirus e della sua diffusione in Italia e negli altri Paesi, ma ci sembrava un problema “molto lontano”. Nel marzo 2020 ci siamo però resi conto che aveva raggiunto anche l’India. All’improvviso c’è stato l’isolamento e a nessuno è stato permesso di uscire di casa. Il “Paharia Seva Samiti” di Savia si è messo a disposizione del governo per realizzare programmi di sensibilizzazione e prevenzione nei diversi villaggi. A causa del lockdown molti lavoratori dei nostri villaggi sono rimasti bloccati in luoghi distanti dalle loro case con conseguenti ulteriori problemi, e al loro rientro è stata imposta la permanenza di due settimane in centri di isolamento. Anche la nostra scuola durante lo stop dell’attività didattica è stata utilizzata per questo scopo. Dal primo gennaio 2021 sono ricominciate le lezioni per gli studenti delle classi IX e X. Poi però, è arrivata la seconda ondata, che è stata peggiore della prima colpendo tutta l’India e interessando anche i villaggi rurali. A maggio del 2021 avevamo quasi 400.000 casi al giorno e una mortalità di circa 30.000 al giorno. Siamo stati impegnati in una campagna di sensibilizzazione per convincere i Paharia di 40 villaggi a vaccinarsi e così oggi il 60% della popolazione adulta ha ricevuto almeno la prima dose.

11


Testimonianze adozioni

UN SALUTO DAL “CENTRO SAINT LAURENT” DI KISANGANI

opam ottobre 2021

C

12

arissimi amici dell’OPAM l’anno scolastico 2020-21 è terminato con buoni risultati e sono iniziate le vacanze. I nostri bambini e ragazzi stanno bene, sono molto contenti e soddisfatti del lavoro svolto e vi ringraziano per l’aiuto che continuate a donare loro. Attualmente il nostro Centro accoglie 94 piccoli ospiti in difficoltà a causa di gravi problemi familiari che rendono impossibile la permanenza nelle loro case di origine. Grazie anche al vostro sostegno, il “Centro Saint Laurent” può dare loro l’assistenza, l’educazione e la cura di cui necessitano e garantire il buon funzionamento dello stesso. Così anche quest’anno, nonostante tutte le difficoltà, siamo riusciti a coprire le spese ordinarie della vita quotidiana per il cibo, le tasse scolastiche dei bambini che non frequentano le scuole interne, il materiale didattico e gli stipendi per gli insegnanti dei nostri corsi. Il rientro in classe è previsto per il 4 ottobre, stiamo provvedendo all’acquisto di quaderni, penne e libri, divise e abbigliamento di base e anche del necessario per l’assistenza sanitaria. I costi sono alti ma facciamo del nostro meglio affinché ogni alunno abbia il suo corredo scolastico. Stiamo ultimando la nostra pianificazione, quest’anno possiamo offrire corsi e apprendistato per diversi mestieri: elettronica, falegnameria, artigianato, taglio e cucito, edilizia e costruzioni. E’ in fase di avviamento anche un nuovo progetto per la costruzione di una stalla per maiali, i nostri ragazzi apprenderanno tutte le nozioni necessarie per l’allevamento e la cura degli animali. Noi siamo molto soddisfatti del lavoro svolto e siamo felici di poter continuare ad organizzare le attività, ci riempie di gioia vedere questi ragazzi che stanno crescendo bene, che si impegnano, che vogliono migliorare la loro vita e quella degli altri per una società più equa e un futuro sereno. Ancora un grazie di cuore a tutti i benefattori dell’OPAM che ci danno la possibilità di gestire al meglio il “Centro Saint Laurent”. Il Signore vi benedica tutti. Padre Gustave MANIA, scj “Centro Saint Laurent” di Kisangani (Rep.Dem. del Congo)

Settembre 2021


Testimonianze adozioni

NOTIZIE DEGLI EX RAGAZZI DI STRADA DI BANGUI

C

Bangui (Rep. Centrafricana) Settembre 2021 arissimi amici dell’OPAM vi giungano i miei saluti e i miei auguri di Pace.

Il nostro anno scolastico 2020-2021 era iniziato con un po’ di ritardo ma tutto sommato nel migliore dei modi, i ragazzi erano tutti in classe. Ma poi gravi avvenimenti hanno minato la stabilità del Paese e, a causa dei disordini dovuti al gruppo di combattenti ribelli di Bozize, tutte le lezioni sono state sospese. Per questo motivo alcune scuole non sono riuscite a concludere l’anno scolastico nei tempi previsti.

Viste le difficoltà, i disagi e le angosce vissuti dai ragazzi, abbiamo pensato di far passare loro qualche ora in spensieratezza e allegria trascorrendo una giornata in riva al fiume. Sono stati tutti molto contenti e si sono divertiti tanto. Vi allego qualche foto. Carissimi, la mia missione qui a Bangui sta per terminare e torno nel mio Paese di origine, la Repubblica Democratica del Congo. Quanto prima la nuova responsabile vi scriverà per presentarsi e per darvi aggiornamenti. Da parte mia voglio dirvi un immenso GRAZIE per il vostro gesto di solidarietà, la vostra fiducia e la vostra vicinanza, soprattutto in questi mesi così particolari e difficili per tutti. Che Dio vi benedica, le nostre preghiere accompagnino la vostra vita. Con gratitudine, Suor Lucie MUSHITU GISUPA Responsabile della Comunità delle Suore di San Giuseppe

opam ottobre 2021

Gli alunni hanno lavorato tutti con impegno, consapevoli dell’importanza di una buona istruzione per il loro futuro. I più grandi in questi giorni stanno sostenendo gli esami di maturità, gli altri sono ancora in vacanza che terminerà a breve. Ringraziamo il Signore perché, nonostante tutto, l’anno si è concluso positivamente e possiamo essere soddisfatti.

13


Tam tam

A TERRASINI LA SECONDA EDIZIONE DI “COLORIAMO INSIEME”

opam ottobre 2021

U

14

n progetto nato dal desiderio di stare insieme dopo il lungo lockdown del 2020, e questa estate replicato per la seconda edizione. Un’occasione per educare alla reciprocità e respirare aria di mondialità riempiendo di colori, di amicizia e di sorrisi i caldi pomeriggi estivi. Si tratta di “Coloriamo insieme”, il laboratorio ludico-educativo OPAM dedicato ai piccoli, progettato e realizzato dal gruppo di volontari dell’OPAM di Terrasini, con la collaborazione e il patrocinio del Comune di Terrasini che ha ospitato l’evento all’interno del parco giochi comunale. Un’esperienza all’insegna della semplicità: accoglienza amorevole, dedizione e passione. Dieci pomeriggi compresa la festa finale durante i quali abbiamo coinvolto i bambini presenti al parco giochi, tra cui alcuni in vacanza turistica con la famiglia, dando loro la possibilità di relazionarsi e di condividere, disegnando e colorando insieme. Tanti fogli, alcuni da completare altri bianchi per dare spazio alla fantasia. E soprattutto tanta libertà per tutti di esprimersi senza condizionamenti. Spazio assoluto alla creatività, in un’atmosfera di pace e serenità, dopo tante privazioni e isolamento. “Grazie! Perché ogni volta mi strappate un sorriso”, ci ha scritto Cristina - una bimba di 10 anni che ha partecipato a tutti gli appuntamenti - sul foglio del suo disegno. Il regalo più bello per noi organizzatori e animatori, che ci ha riempito di gioia e che non dimenticheremo mai. Tante volte ci eravamo chiesti in che modo avremmo potuto noi - nella nostra quotidianità - aiutare concretamente l’OPAM. Con “Coloriamo insieme” abbiamo trovato una risposta alla nostra ricerca di senso. L’amore gratuito donato ai bambini al parco giochi ha sensibilizzato le coscienze di tutti i presenti al parco: mamme, papà, nonni, zii, amici ecc. È nata la circolarità dell’amore ricevuto e donato che a sua volta ha generato interesse e adesione ai progetti dell’OPAM. Nello specifico, siamo riusciti a raccogliere fondi per sostenere i piccoli alunni della scuola primaria “St. Elizabeth” della Diocesi di Mahenge in Tanzania (Progetto OPAM n.2240). Un esempio concreto di reciprocità. A dare ulteriore risalto all’evento ha contribuito, infine, la Festa “Terrasini Casa comune” dedicata a tutti i bambini presenti al parco giochi, che ha visto la partecipazione di tutti i rappresentanti del Comune,

delle associazioni e delle parrocchie della città. Un momento autentico di comunione e convivialità che ha visto il nostro Presidente, don Robert Kasereka, insieme al Sindaco di Terrasini Giosuè Maniaci e all’Assessore alla Pubblica Istruzione Arianna Fiorenza, accogliere oltre un centinaio di bambini. Con tanto amore hanno donato loro il “cuore OPAM”, una bustina contenente dei semini con scritto “Seminiamo il Futuro”. E poi ci sono stati i balli di gruppo animati dagli educatori delle associazioni amiche dell’OPAM (Peppe Animazione, la ludoteca I


Pappagalli e l’associazione Paolo la Rosa) e un’opera teatrale basata sulla fiaba di Biancaneve. Ai piccoli artisti è stato donato dal Comune il libro “Il BaoBab” della nostra socia e autrice Silvia Nadalini. E per concludere, il volo dei palloncini: cinque colorati rappresentanti ciascuno un Continente e tanti palloncini bianchi simbolo della Pace che contiene in sé l’amore, la fratellanza tra i popoli, la solidarietà e la giustizia. Don Robert quale Presidente dell’OPAM ha lanciato i palloncini colorati uniti insieme, a simboleggiare il Pianeta Terra, e i rappresentanti delle associazioni del Comune e delle parrocchie hanno lanciato i palloncini bianchi. Un momento emozionante seguito da un lungo applauso con gli occhi rivolti al Cielo! Un segno mistagogico a rappresentare l’unità nella diversità

e nel pieno rispetto della cultura dei vari popoli. In attesa della terza edizione dell’evento che ci auguriamo di ospitare ancora al parco comunale di Terrasini, un grazie speciale al nostro Presidente, testimone fedele dell’Amore ricevuto e donato. Anche lui è stato un piccolo aiutato e sostenuto dai progetti dell’OPAM, presente a Terrasini tutti gli anni con i nostri bambini al parco giochi donando loro tanto amore. Questo è il frutto della reciprocità. Un grazie poi ai volontari OPAM del gruppo di Noto, anche loro sempre al nostro fianco in questa colorata avventura. Come coordinatrice dell’evento “Coloriamo Insieme” e della festa “Terrasini Casa comune” non posso infine dimenticare di ringraziare la mia famiglia e tutti gli Amici e sostenitori del gruppo OPAM di Terrasini. Grazie! Piera Maniaci

I

l laboratorio didattico-creativo “Coloriamo insieme” ha una finalità ludico-pedagogica, in quanto attraverso il gioco e le attività proposte, in particolare la fornitura di disegni da colorare che hanno per oggetto gli animali tipici dei continenti offre ai singoli partecipanti l’opportunità di conoscere ed imparare aspetti nuovi di culture e paesi differenti. Inoltre favorisce la consapevolezza del valore della diversità e dell’alterità, necessari per costruire un mondo più inclusivo e senza più distinzioni. Gli strumenti didattici utilizzati prevalentemente dai bambini durante le ore di laboratorio sono stati i diversi tipi di colori messi a loro disposizione (matita, cera, pennarelli ecc), fogli bianchi e/o con disegni da colorare e infine un mappamondo interattivo. Un modo giocoso per fare insieme geografia, riflettere sulla grandezza dell’intera superficie terrestre e scoprire pian piano specifiche aree del globo, a sottolineare la bellezza dell’essere cittadini del mondo e non solo di una singola parte di esso. Durante le ore di laboratorio, abbiamo creato anche un momento narrativo parlando ai bambini e agli adulti presenti dell’Africa e dei suoi innumerevoli problemi (fame, malnutrizione, guerre e analfabetismo). Per fare questo, ci siamo avvalsi come supporto al metodo didattico, del racconto

di Silvia Nadalini dal titolo “Il Baobab”, proprio per richiamare tutti alla consapevolezza dei problemi, delle attese e delle sofferenze ancora attuali che questo grande e meraviglioso continente vive. L’aspetto più interessante di questo momento narrativo è stato il dibattito che poi ne è scaturito. Anche a noi animatori la lettura di questa semplice fiaba ad un pubblico di bambini di volta in volta diverso, ha fatto comprendere quanto sia fondamentale lavorare insieme “verso un noi sempre più grande” come ci ricorda Papa Francesco. “Siamo tutti chiamati a camminare insieme e ad impegnarci per costruire un futuro di giustizia e pace per tutti, assicurando che nessuno rimanga escluso. […] Ma per raggiungere questo ideale dobbiamo abbattere i muri che ci separano e costruire ponti che favoriscano la cultura dell’incontro, consapevoli dell’intima interconnessione che esiste tra noi e lasciarci arricchire dalla diversità del dono di ciascuno” (messaggio del Santo Padre Francesco per la 107ma Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato 2021). Al termine del percorso laboratoriale, sviluppato in vari incontri, i lavori dei bambini sono stati consegnati loro per suggellare il ricordo di questa bellissima esperienza vissuta insieme.

opam ottobre 2021

A SCUOLA DI RECIPROCITÀ

15


Questo dono racchiude il sogno di andare a scuola e ritrovare la propria infanzia perduta Appeso al tuo albero può ora diventare realtà

PER PRENOTARE LA TUA PALLINA CONTATTACI ENTRO L’8 DICEMBRE. LA RICEVERAI A CASA TUA, CON UNA DONAZIONE A PARTIRE DA 5 EURO!

cod. fiscale 80192470583 IMPORTANTE

COME FARE UNA DONAZIONE: Versamento intestato a OPAM mediante: • conto corrente postale 749010 • bonifico bancario UniCredit IBAN: IT77X0200805017000401385075 BIC SWIFT UNCRITM1008 bonifici dall’estero

La tua donazione è fiscalmente deducibile Conserva le ricevute delle offerte: potrai utilizzarle con la prossima dichiarazione dei redditi nei limiti previsti dalla legge in quanto l’OPAM è una ONLUS. -

Se desideri un estratto delle tue offerte invia una email a: segreteria@opam.it

PRIVACY La informiamo che i suoi dati saranno utilizzati esclusivamente per inviarle il nostro giornale, informazioni sulle nostre attività e ringraziamenti per eventuali donazioni. Essi saranno custoditi presso i nostri archivi informatici. Lei ha diritto ad accedere liberamente alle informazioni che la riguardano per aggiornarle e modificarle rivolgendosi al responsabile presso la nostra sede (In base al Regolamento UE 679/2016 sulla pro tezione dei dati (GDPR), in vigore dal 25 maggio 2018).

VUOI CONTATTARCI? OPAM: Via Pietro Cossa, 41 - 00193 Roma • telefono 06-32.03.317/318/320 • fax 06 56561168 • e-mail segreteria@opam.it • sito web www.opam.it • opam onlus

@opam_onlus

O.P.A.M. - Opera di Promozione dell’Alfabetizzazione nel Mondo - ONLUS. Mensile di informazione - Direttore: Robert Kasereka Ngongi Direttore Responsabile: Laura Malandrino - Redazione: Anna Maria Errera, Fabrizio Corti, Carla Degli Esposti, Michele Lambiase, Franco Di Tella - Autorizz. del Tribunale di Roma n. 14589 del 7-6-1972. Grafica: Stefano Carfora. Stampa: ABILGRAPH - Via Pietro Ottoboni, 11 - 00159 Roma, Tel. 06.4393933

Finito di stampare nel mese di Ottobre 2021 • Offerta

annuale 15


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.